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FARMACIA DEL CORSO Dott. Santo Guadagnino

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DIETA IN GRAVIDANZA

La dieta in gravidanza

Durante  la  gravidanza aumentano i fabbisogni nutritivi per permettere la crescita e lo sviluppo  del feto e per preparare la  madre al successivo allattamento.

Per  valutare l’accrescimento  medio durante la gravidanza è necessario conoscere l’indice di massa corporea della donna prima dell’inizio della gestazione. L’IMC pregestazionale sembra avere un ruolo importante sulla normale crescita fetale infatti valori elevati di IMC sono stati associati ad un maggior rischio di morte fetale e  di malformazioni congenite, mentre per bassi IMC é stato osservato un aumento del rischio di nascita di bambini sottopeso. In linea di massima un basso aumento di peso può incrementare il rischio di ritardo della crescita mentre un forte aumento di peso potrebbe comportare un elevato peso del bambino al parto.

1) Farmacia del corso-guadagnino- dieta in gravidanza IMC pregestazionale

Quantitativi di minerali e vitamine raccomandati in gravidanza dalla WHO/UNICEF

2) FARMACIA DEL CORSO-GUADAGNINO-Quantitativi di minerali e vitamine raccomandati in gravidanza dalla WHO UNICEF

Indicazioni dietetiche in gravidanza

Energia: Il fabbisogno calorico giornaliero si considera generalmente aumentato di 150kcal/al giorno nel primo trimestre e 300-400kcal/al giorno nel 2 e 3 trimestre. Questo valore potrebbe essere una sopravalutazione a causa dei diversi IMC e della ridotta attività fisica.

Proteine: anche se aumenta la sintesi proteica non esistono certezze sulla maggiore necessità  di proteine in gravidanza. I LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia) consigliano un aumento di 6g di proteine/al giorno rispetto ai fabbisogni di una donna adulta di 59g/al giorno.

Lipidi: si consiglia la supplementazione di DHA per madri vegane e per le fumatrici.  Questo acido è coinvolto nella maturazione cerebrale e oculare. E’ presente nei prodotti di origine animale e nelle alghe ma queste potrebbero contenere tenori elevati di iodio.

Minerali

Durante la gravidanza aumenta il fabbisogno di tutti i minerali.

Calcio: i fabbisogni di calcio aumentano soprattutto durante l’ultimo trimestre a causa della quantità di calcio assorbita dal feto.

Ferro: è consigliata una supplementazione di ferro a partire dalla dodicesima settimana di gestazione associata ad un aumento degli introiti di vitamina C. Negli integratori di ferro in genere sono associati anche rame e zinco poiché l’assunzione del ferro riduce la biodisponibilità di rame e zinco.

Sodio: nonostante aumentino i fabbisogni, l’eccesso di sodio apportato normalmente con la dieta fa si che si debba ridurre l’introito per ridurre il rischio di ipertensione gravidica.

Iodio: carenze  di iodio possono provocare ipotiroidismo fetale con gravi ritardi mentali.

Vitamine

Anche se non esistono dati certi si ritiene che, per la maggior parte delle vitamine, il fabbisogno aumenti durante la gravidanza.

Vitamina A: bassi livelli di vitamina A provocano ritardi della crescita e bassi pesi ponderali. Tuttavia carenze nei paesi industrializzati sono molte rare. Più preoccupanti sono i possibili effetti teratogeni dovuti agli eccessi.

Vitamina D: un aumento dell’introito è necessario ma è relativo all’esposizione al sole. Una supplementazione viene consigliata alle donne che non assumono latte e per le vegane.

Vitamina C: i LARN raccomandano un’assunzione supplementare 10mg/al giorno.

Vitamina B6: il contenuto ematico di vitamina B6 nelle gestanti è inferiore e non aumenta neppure in seguito a forti somministrazioni, tuttavia si consiglia un aumento degli apporti.

Vitamina B12: è consigliata la supplementazione a gestanti  vegane.

Acido folico

Una carenza di folati provoca basso peso ponderale, alterazioni della placenta e difetti del tubo neurale. Si consiglia pertanto una supplementazione di 0,4 mg/ al giorno che dovrebbe iniziare 3-4 settimane prima del concepimento.

La sua carenza in questo periodo per un’aumentata richiesta dovuta all’aumento del volume ematico, per una metabolismo e catabolismo più accelerato dei folati, può portare alla anemia megaloblastica materna che può essere fatale se non trattata.

In diversi studi a lungo termine su modelli animali si è riscontrato che alti dosaggi di acido folico introdotto possono avere un doppio effetto modulatore sul rischio di cancro: protettivo nelle cellule sane nei confronti dei fattori scatenanti i tumori ed un effetto acceleratore nei confronti delle cellule già malate .

I difetti da carenza di acido folico a carico del feto nel primo trimestre sono:

  • Anomalie della chiusura del tubo neurale,
  • Difetti a livello cardiaco come la tetralogia di Fallot,
  • Labiopalatoschisi, e palatoschisi
  • Difetti della morfologia del sistema urinario,
  • Ipo-agenesie degli arti,
  • Onfalocele,
  • Atresia anale.

I fattori di rischi principali

  • Anamnesi famigliare o personale di NTDs
  • Diabete materno
  • Trattamento farmacologico cronico con farmaci antiepilettici con alcuni medicinali come acido valproico o carbamazepina
  • Deficit di acido folico e iperomocisteinemia
  • Fattori materni come obesità, etnia, abuso di fumo, alcol e sostanze stupefacenti, caffeina, malassorbimento o malattie intestinali, malattie renali o epatiche.

Meccanismo d’azione biochimico

Le riserve di acido folico sono localizzate nel fegato e sono sufficienti per 12 mesi.  In carenza di folati può verificarsi un accumulo d’omocisteina per mancanza diretta o indiretta di 5-metiltetraidrofolato. Una volta attivato interviene nella sintesi delle purine donando l’unità monocarboniosa all’AICAR (5-fosforibosil-5-amminoimidazolo-4carbossiammide)  e trasformarlo in inosina monofosfato, il primo intermedio per la sintesi di tutti i nucleotidi purinici (adenilato e guanilato). Svolge anche un azione simile all’interno della biosintesi delle pirimidine trasformando l’uracile in timina.

La carenza di folati paterna può essere una causa dell’incompleto successo del programma di integrazione con acido folico per la prevenzione delle NTDs. Durante la fase del preconcepimento una esposizione ad agenti teratogeni causa l’attivazione del complesso nucleare AhR/ARNT presente nella spermatogenesi portando ad una deficienza di folati che è causa della esposizione del fenotipo della NTDs.

La dieta in gravidanza in presenza di  malattie metaboliche

Diabete: L’iperglicemia materna può causare iperglicemia fetale e quindi un aumento dell’escrezione fetale di insulina. Elevati livelli di  glucosio nel primo trimestre possono  provocare malformazioni fetali e pertanto necessario un regime dietetico molto controllato e se necessaria una terapia insulinica. Sono sconsigliati gli ipoglicemizzanti orali.

Fenilchetonuria: La fenilalanina se non ben metabolizzata provoca gravi danni al sistema nervoso centrale del nascituro. Le donne affette da questa patologie devono intraprendere una gravidanza con un preciso programma dietetico sotto consiglio medico. Il protocollo prevede un apporto di fenilalanina di 5 mg/Kg peso corporeo nel periodo preconcepimento per mantenere livelli plasmatici di sicurezza e successivamente 10 mg/Kg peso corporeo dalla 1 alla 18 settimana, poi in progressivo aumento in funzione della tolleranza individuale.

Ipertensione:  Si definisce preenclampsia l’aumento della pressione arteriosa accompagnata da edema e proteinuria, enclampsia se sono presenti convulsioni epilettiche. Si raccomanda una dieta povera di sodio anche se non è stata osservata una stretta correlazioni tra apporti di sodio e patologia.

Integratori in gravidanza

Sono presenti integratori di sali minerali e vitamine specifici per le donne in gravidanza. Così come alimenti a fini medici speciali per le donne fenilchetonuriche in gravidanza.  Questi sono integratori privi di fenilalanina che apportano una miscela opportunamente bilanciata di tutti gli altri aminoacidi essenziali e non, carboidrati, oligoelementi e vitamine. Sono disponibili in oltre alimenti apoproteici.